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“Guardando la sua prestazione ieri, sono rimasto confuso sul perché lo tengano in panchina… Se non lo usano, lasciarlo venire al Celje e vedere la magia”: l’allenatore del Celje, Albert Riera, dice di essere sorpreso dalla decisione della Fiorentina di tenere costantemente IN PANCHINA un determinato giocatore, nonostante dimostri di essere il loro migliore.

“Guardando la sua prestazione ieri, sono rimasto confuso sul perché lo tengano in panchina… Se non lo usano, lasciarlo venire al Celje e vedere la magia”: l’allenatore del Celje, Albert Riera, dice di essere sorpreso dalla decisione della Fiorentina di tenere costantemente IN PANCHINA un determinato giocatore, nonostante dimostri di essere il loro migliore.

In un incontro avvincente allo Stadio Artemio Franchi, la Fiorentina ha conquistato l’accesso alle semifinali della UEFA Conference League, nonostante un difficile pareggio per 2-2 contro il Celje, concludendo il doppio confronto con un punteggio complessivo di 4-3. Tuttavia, la prestazione della squadra di casa ha lasciato molto a desiderare, spingendo l’allenatore Raffaele Palladino a esprimere la sua insoddisfazione per il modo in cui i suoi giocatori hanno eseguito le tattiche. La crescente pressione su Palladino è indicativa delle alte aspettative che circondano la Fiorentina, soprattutto dopo la sua straordinaria corsa nella competizione europea.

Lo sfondo di questa cruciale partita di ritorno è stata la precedente vittoria della squadra contro il Celje in Slovenia, dove avevano vinto 2-1. Per la partita in casa, la Fiorentina si è trovata ad affrontare una situazione complessa con infortuni e rotazioni della squadra; i giocatori chiave Matias Moreno, Dodo e Nicolò Zaniolo erano indisponibili, mentre Andrea Colpani era fuori gioco per infortunio e Pablo Mari era squalificato per la Coppa. Anche Robin Gosens è stato limitato a una panchina. Il Celje, d’altra parte, è entrato in campo con l’assenza di giocatori cruciali a causa di infortuni, tra cui Armandas Kucys e Nejc Ajhmajer, dando alla Fiorentina un leggero vantaggio sulla carta.

La partita è iniziata in condizioni meteorologiche difficili, con forti piogge che hanno influenzato la visibilità e il controllo sul campo. La Fiorentina, mostrando segni di pressione iniziale, ha creato diverse occasioni ma ha mancato di precisione e compostezza davanti alla porta. Marin Pongracic e Moise Kean sono stati particolarmente attivi negli scambi iniziali, con un cross di Pongracic che ha portato a una prima occasione sfumata. Nonostante avesse mostrato promesse, la Fiorentina ha faticato a convertire i suoi possessi in minacce efficaci.

La prima opportunità significativa si è presentata quando Kean è riuscito a sfondare la difesa del Celje, ma è stato fermato da un salvataggio risoluto del portiere David De Gea. Il Celje ha risposto prontamente, con Tamar Svetlin che ha connesso bene in area dopo un intelligente scambio, ma il suo tiro è stato parato dal portiere della Fiorentina.

Alla fine, la Fiorentina ha preso un vantaggio cruciale nella partita e ha esteso il suo vantaggio complessivo. Pongracic, che era stato vivace per tutto il primo tempo, ha consegnato un preciso passaggio filtrante a Rolando Mandragora, che ha concluso con freddezza con il suo piede destro meno abile, anticipando il movimento del portiere. È stato un gol meritato che ha mostrato la capacità della Fiorentina di capitalizzare gli errori difensivi, posizionandola in una posizione favorevole a 1-0 e 3-1 nel punteggio complessivo.

Tuttavia, il vantaggio era precario ed è diventato evidente che la Fiorentina doveva mantenere il suo slancio. Purtroppo, la marea si è ribaltata dopo l’intervallo. Il Celje ha pareggiato quando Aljosa Matko ha eseguito una corsa intelligente su un passaggio filtrante di Zabukovnik, battendo Fabiano Parisi sul palo vicino, il che ha visibilmente scosso i giocatori della Fiorentina. Mandragora, nel tentativo di gestire la risposta difensiva, si è trovato a dover liberare un pericoloso colpo di testa che ha messo a repentaglio il vantaggio della sua squadra.

La situazione è peggiorata quando il Celje ha capitalizzato un calcio d’angolo, con Klemen Nemanic che ha segnato di testa il pareggio portando il punteggio complessivo a 3-3. Gli uomini di Palladino, che in precedenza avevano il controllo, si sono ora trovati ad affrontare la potenziale realtà di essere eliminati. La difesa della Fiorentina è apparsa sconcertata sotto pressione e Palladino ha espresso preoccupazioni sulla loro capacità di gestire momenti di alta posta in gioco.

Proprio quando sembrava che la Fiorentina potesse crollare, Moise Kean ha dimostrato ancora una volta il suo valore per la squadra. È andato in rete poco dopo il secondo gol del Celje, finalizzando un passaggio di Mandragora che era stato lanciato sopra la difesa. In un momento di tensione, la bandierina dell’assistente arbitro è stata inizialmente alzata per fuorigioco, mettendo un freno alle celebrazioni fino a quando una revisione del VAR non ha confermato che era effettivamente in gioco. Il gol di Kean ha ripristinato il vantaggio complessivo per la Fiorentina, ora a 4-3, consolidando il suo ruolo di giocatore cruciale nella campagna europea del club.

Tuttavia, il dramma è continuato quando la Fiorentina è sembrata segnare di nuovo poco dopo con Luca Ranieri che ha trovato la rete da un calcio di punizione. Sfortunatamente per la squadra di casa, anche quel gol è stato annullato per fuorigioco. Anche nei momenti finali della partita, Kean è andato in rete di nuovo, ma ancora una volta è stato negato da un fuorigioco, un segno dei margini sottili che hanno caratterizzato la serata.

Dopo la partita, Palladino ha evidenziato la necessità di miglioramento della sua squadra, in particolare nella loro coerenza e disciplina tattica. Nella conferenza stampa successiva, ha riconosciuto gli aspetti positivi del raggiungimento di un’altra semifinale, ma ha sottolineato che non si può tollerare l’autocompiacimento. “Abbiamo raggiunto il nostro obiettivo qualificandoci per la semifinale, ma dobbiamo imparare da questi errori”, ha osservato, sottolineando che i suoi giocatori devono essere più consapevoli della loro responsabilità durante le diverse fasi di una partita. “Paghiamo un prezzo pesante per la prima distrazione ogni volta”.

A livello personale, questa partita si è svolta nel giorno di compleanno di Palladino, ma la tensione della serata ha offuscato ogni sentimento celebrativo. La vittoria è stata fondamentale per mantenere lo slancio nella loro corsa al titolo della Conference League. Palladino ha tracciato un contrasto tra i loro prossimi avversari, il Real Betis, e le sfide che hanno affrontato contro squadre percepite come più deboli. “La mentalità è fondamentale”, ha detto. “Contro le squadre di alto livello, la tua concentrazione deve essere al 110 percento. Contro le cosiddette squadre più piccole, il rischio è che diamo le cose per scontate e smettiamo di prestare attenzione ai dettagli”.

Il Real Betis rappresenterà una sfida formidabile per la Fiorentina nella prossima semifinale. Gli spagnoli sono in ottima forma, assicurandosi un posto nel turno successivo con una solida prestazione contro lo Jagiellonia. Palladino e la sua squadra dovranno lasciarsi alle spalle i recenti cali di forma se sperano di competere contro una squadra con la qualità e l’esperienza del Betis.

La serata, tuttavia, non è stata priva di polemiche. Dopo la partita, le tensioni sono esplose sulla linea di lato quando Palladino si è scontrato con l’allenatore del Celje, Albert Riera. Questo battibecco è nato da una discussione accesa riguardante il rispetto tra colleghi e le diverse posizioni finanziarie dei due club. Riera ha espresso frustrazione per le decisioni tattiche della Fiorentina e ha criticato le precedenti osservazioni di Palladino, affermando: “Sono andato a stringergli la mano, Palladino mi ha detto che parlo troppo, ma la nostra squadra vale 13 milioni di euro mentre quella della Fiorentina vale 300 milioni di euro”.

Palladino ha respinto le accuse di mancanza di rispetto di Riera, affermando: “Ci deve essere rispetto tra colleghi. Non l’ha avuto nella partita di andata e gli ho solo detto che doveva averlo”. Mentre le tensioni erano evidenti, l’attenzione è rimasta sul campo e sulle prestazioni delle squadre piuttosto che sul dramma extra-campo.

Mentre la Fiorentina guarda avanti alla semifinale contro il Real Betis, i giocatori dovranno rafforzare la loro mente per un incontro impegnativo che potrebbe consolidare o infrangere le loro ambizioni in questa stagione. La necessità di miglioramento tattico è stata evidente durante la partita contro il Celje e Palladino deve sfruttare lo slancio positivo del raggiungimento delle semifinali affrontando allo stesso tempo le carenze che potrebbero compromettere le loro possibilità contro avversari più forti.

Con Moise Kean in forma smagliante, i tifosi della Fiorentina hanno speranza. Il suo straordinario bottino di 23 gol con tre assist in questa stagione mette in evidenza non solo la sua capacità di segnare, ma anche la sua influenza generale sulla dinamica di squadra. La sua capacità di trovare la rete è diventata cruciale per le aspirazioni della Fiorentina sia nelle competizioni nazionali che in quelle europee.

In definitiva, il pareggio per 2-2 contro il Celje è servito come una sveglia per la squadra di Palladino, un promemoria che devono guadagnarsi le vittorie attraverso prestazioni costanti e concentrate, indipendentemente dalla statura dei loro avversari. Mentre si preparano per il Real Betis, le lezioni apprese saranno fondamentali se la Fiorentina spera di continuare il suo cammino verso la gloria europea.

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