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Cagliari 3-3 AC Milan: Cinque cose che abbiamo imparato – la difesa crolla, lo slancio svanisce

Cagliari 3-3 AC Milan: Cinque cose che abbiamo imparato – la difesa crolla, lo slancio svanisce

Dopo una vittoria schiacciante contro il Real Madrid in Champions League martedì, l’AC Milan si aspettava di mantenere il suo slancio in campionato contro un Cagliari in difficoltà.

Francesco Camarda ha fatto il suo debutto da titolare dopo che Morata si è infortunato in allenamento dopo la partita contro il Real Madrid, mentre Tammy Abraham non era ancora completamente in forma e Luka Jovic ha saltato la partita per un problema alla schiena.

La partita è iniziata in modo terribile, con il Cagliari che ha passato in vantaggio in meno di due minuti grazie a Zortea, ma Rafael Leao ha pareggiato dopo un bellissimo passaggio di Tijjani Reijnders e poi ha realizzato la sua doppietta grazie a un altro assist delizioso, questa volta di Youssouf Fofana.

Il Cagliari ha avuto un paio di gol annullati, quindi i segnali di allarme erano ancora presenti, poi Zappa ha pareggiato su cross. Abraham è entrato dalla panchina per portare il Milan sul 3-2, ma non sono riusciti a mantenere il vantaggio, con Zappa che ha segnato di nuovo all’89’ per il 3-3. Ecco cinque cose che abbiamo imparato dalla partita.

Non possiamo davvero dare la colpa a un singolo giocatore questa volta. Emerson Royal non è riuscito a fermare l’afflusso dalla fascia sinistra del Cagliari, il pessimo passaggio di Fofana ha assistito Zappa sul secondo gol e Theo ha faticato con i cross che arrivavano troppo.

1. Difesa di formaggio svizzero

I rossoneri sono riusciti in qualche modo a limitare Vinicius Jr. e Kylian Mbappe martedì al Bernabeu, ma non sono riusciti a farlo contro un Cagliari in difficoltà, subendo tre gol abbastanza simili, mentre altri due sono stati annullati.

Noah Okafor è stato visto trotterellare indietro sul terzo gol invece di mostrare un po’ di urgenza ed energia per tornare indietro e aiutare la squadra. C’è stato anche un altro cambio nella coppia di centrali, con punti interrogativi sulla panchina di Fikayo Tomori dopo una partita impressionante contro il Real Madrid.

Fonseca continua a ruotare la linea difensiva e continua a faticare a sistemare i dettagli, anche se sembra riconoscere il problema quando gli viene chiesto nelle conferenze stampa. Il Cagliari aveva segnato nove gol in 11 partite di campionato prima di ieri sera, il che dice molto.

2. Mike non basta

Nonostante tutti i problemi di cui sopra, Mike Maignan è stato vicino a compiere un altro miracolo dopo tante parate per mantenere vive le speranze di vittoria del Milan.

Il francese è stato brillante al Bernabeu e ha continuato la sua forma rovente anche contro il Cagliari, ma i suoi compagni di squadra lo hanno deluso questa volta, concedendo all’avversario troppo spazio libero.

È preoccupante che con tre gol subiti dobbiamo evidenziare quanto sia stato importante il portiere perché ha evitato almeno altri tre gol nella sua porta.

L’ex giocatore del Lille deve essere frustrato dalla mancanza di aiuto che riceve davanti a lui. Forse può avere qualche input su come dovrebbe essere organizzata la difesa, dato che vede l’azione svolgersi davanti a lui.

3. Il maestro brilla di nuovo

Tijjani Reijnders ha ora realizzato un gol o un assist nelle sue ultime cinque partite con il Milan. Oltre a questo, la sua eleganza a centrocampo ha permesso alla sua squadra di muovere la palla più velocemente e di passare all’attacco più rapidamente grazie alle sue capacità di dribbling e di passaggio.

L’assist con l’esterno del piede per Leao è stato bellissimo da vedere e poi ha continuato a giocare molto bene per tutta la partita, essendo al centro della creatività.

Purtroppo, la sua prestazione positiva è stata annullata dal suo partner a centrocampo Fofana e dalla pessima prestazione della difesa. Il chiaro insegnamento di quello che abbiamo visto finora dall’olandese è che la dirigenza deve prolungare il suo contratto il prima possibile.

Quello che potrebbe preoccupare Fonseca è il livello di dipendenza da Reijnders, soprattutto considerando che sta per partire e presumibilmente giocherà altre due partite con l’Olanda. A meno che non venga squalificato, non si sta prendendo molta pausa.

4. Di nuovo al suo livello

Rafael Leao ha avuto un periodo turbolento ben documentato questa stagione, ma ora sembra più affamato che mai. Dopo una prestazione eccezionale al Bernabeu, era determinato a continuare a guidare la sua squadra.

Mentre contro il Madrid non è riuscito a segnare, questa volta ci è riuscito due volte con un bellissimo primo gol e un secondo ancora migliore, in cui ha mostrato velocità, dribbling e freddezza impressionanti.

L’ala è stata una minaccia costante in avanti, ma ha anche fatto molta strada indietro e si è reso più disponibile. È stata una prestazione quasi completa, e sappiamo che questi sono i livelli che può raggiungere, con la costanza come chiave ora.

Purtroppo per lui, il risultato è stato 3-3, ma se Fonseca riesce a risolvere i problemi difensivi e Leao continua su questa strada, il Milan sarà un avversario molto pericoloso da affrontare.

5. I comprimari hanno un giorno libero

Mentre Leao stava facendo tutto il possibile per vincere la partita, i suoi compagni di squadra in attacco hanno faticato a davvero creare qualcosa.

Chukwueze è stato praticamente inesistente sulla fascia destra, non ha fornito nulla in avanti e non ha fatto abbastanza in difesa per aiutare Emerson Royal con i continui cross che hanno causato tanti problemi al Milan.

Christian Pulisic al massimo ha avuto un ruolo nel terzo gol, ma è stato molto prevedibile e non ha portato abbastanza energia in campo per tutta la partita, per non parlare del fatto che è stato disattento a volte, perdendo palla in modo economico.

Infine, Okafor è stato poco incisivo dalla panchina, non ha portato energia in campo e non è tornato indietro per aiutare la sua squadra a preservare il vantaggio. Dopo aver ricevuto fiducia durante il periodo più tranquillo di Leao, lo svizzero ora sta faticando a mostrare le sue qualità.

Per quanto riguarda Camarda, sembra duro esprimere un commento significativo dato che è stato lanciato titolare a 16 anni. Se non altro, i minuti sono stati un’esperienza utile, anche se non ha inciso molto sulla partita.

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